Traduttore di emoji: il mestiere del futuro

Il lavoro più bello del mondo potrebbe essere cambiato. Posizioni aperte per traduttore di emoji.

I tempi cambiano, con essi anche abitudini, hobby e lavori. La tecnologia ha tolto molti posti di lavoro, ma di conseguenza ne ha creati altri.

Certamente in una società globale come quella in cui viviamo conoscere le lingue è importante, per qualcuno fondamentale. L’inglese è la lingua più parlata al mondo e quella più utilizzata nel campo del business, ma la tecnologia ha creato un nuovo linguaggio che potrebbe spodestare questo primato, quello delle emoji.

A.A.A. Traduttore di emoji cercasi.

Siamo tutti rimbecilliti dagli smartphone? Forse, ma questa notizia è veramente curiosa e potrebbe essere la conseguenza positiva di un trend negativo.

Dico negativo perché certamente l’abitudine di comunicare con i cellulari ci rende grammaticalmente ignoranti, soprattutto perché ora possiamo sintetizzare una frase semplicemente utilizzando una faccina. Ecco il punto, le faccine: un tocco e via, facile e veloce.

Vi siete mai chiesti se una emoticon che per noi ha un significato, per qualcuno può averne un altro? La risposta è si. proprio da qui nasce l’esigenza del traduttore di emoji.

traduttore di emoji

Keith Broni, il primo traduttore di emoji al mondo.

Keith è stato assunto da una società di Londra specializzata in traduzioni, la Today Translations. Proprio così, la curiosa posizione era stata aperta un po di tempo fa e adesso il traduttore di emoji è stato trovato. Sembra un lavoro facile, ma non è così.

Come dicevamo prima, il simbolo o gesto che per noi ha un significato, in un altro paese può averne uno totalmente diverso.

Pollice alzato  : in Iran equivale a fare il dito medio.

Segno ok  : in Brasile è un insulto, come dire “pezzo di merda“.

Da questi due esempi, ma ce ne sono molti altri, nasce l’esigenza di questa nuova e curiosa figura professionale. Il traduttore di emoji dovrà conoscere la cultura e le usanze di tutti i paesi, per poter comprendere il significato delle emoticon nei messaggi. Può sembrare una cosa inutile ma non lo è.

Non pensate ai messaggini tra adolescenti, ma piuttosto a messaggi in codice per commettere un crimine ad esempio. pensate anche che il linguaggio tramite messaggi è in continua evoluzione, magari fra qualche anno sarà la forma di comunicazione più usata, anche a livello istituzionale. Pensate anche a tutte le nuove emoticon che vengono create, tra non molto forse potremmo sintetizzare un testo di dieci righe con tre simboli.

Da qui si evince che il traduttore di emoji potrebbe essere davvero una figura professionale indispensabile all’interno di redazioni giornalistiche e grandi aziende. Probabilmente chi ha selezionato Keith Broni questo lo sa. Nel frattempo è stato organizzato il primo Emoji Spelling Bee: una gara nella quale gli sfidanti dovranno tradurre frasi in emoticon.

Nonostante abbiano trovato il loro esperto, alla Today Translations sembra siano comunque interessati a valutare altri candidati. Provare non costa nulla.

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