E’ tempo di modernizzare la vostra casa, rendendola sempre più “smart” e sempre più accessoriata sotto questo termine.
Uno dei modi per farlo è comprando un ottimo Hub ed un bel set di dispositivi con funzioni Smart (ad esempio lampadine, serrature o videocamere) da gestire attraverso quell’unico centro. Man mano che vi state informando su come far funzionare questi dispositivi tutti insieme, vi capita di leggere un paio di termini: Zigbee e Zwave. Vengono nominati in maniera differente, di dispositivo in dispositivo, spesso rivolto all’Hub.
Perciò, in che senso queste due comunicazioni interagiscono con le funzioni Smart? Che cosa c’entrano in tutto questo? Scopriamolo insieme, osservando con attenzione le loro differenze…
Prima di tutto un introduzione: Zigbee e Zwave sono degli standard.
E’ un po’ come definire diversi tipi di Wifi, ognuno ha lo stesso scopo finale ma nelle funzioni possono avere delle differenze: velocità, energia elettrica consumata, ect. Nel caso di questi due, le differenze sono numerose.
Iniziamo a parlare del Zigbee
E’ uno standard libero. In poche parole, chiunque può applicarlo e programmarlo come preferiscono, nessuno può dire il contrario. Questo è sia un bene che un male, visto che per gli appassionati è perfetto per la programmazione…ma ogni marca che lo supporta può inserire funzioni non affidabili o non molto ben viste.
Inoltre, tutti i dispositivi Zigbee modificati hanno spesso bisogno del loro Hub con la stessa codifica, cosa successa in passato con alcuni accessori Smart come quelli della Philips.
Permette di passare a più dispositivi per volta. Secondo i limiti dello Zwave, il limite di comunicazione fra più dispositivi in lontananza dal suo Hub è di quattro prodotti per volta. Zigbee non ha questi limiti, permettendosi di saltare di dispositivo in dispositivo all’infinito.
I dispositivi che usano Zigbee consumano meno energia, facendo durare le batterie più a lungo.
Vediamo ora quel che si può dire su Zwave
E’ uno standard chiuso. Questo significa che nessuno può modificare lo Zwave senza autorizzazione, e questo rende le comunicazioni più sicure.
Non è uno degli standard più stabili però, visto che ha cambiato casa madre più volte, ma è definitivamente quello più adatto per chi vuole evitare infezioni o vuole comunicazioni più sicure (specialmente se consideriamo che lo Zwave assegna un ID preciso per ogni dispositivo smart).
E’ il più potente. Può comunicare fino a 160 metri (lo Zigbee solo 20) grazie ad un particolare sistema Mesh. Ciò significa che ogni dispositivo Smart che si connette tramite lo Zwave è a sua volta un ripetitore del segnale, amplificando così la comunicazione. Comunicando su una frequenza diversa dallo standard (908Mhz) lo Zwave comunica con meno problemi di traffico, a differenza dello Zigbee che funziona a 2.4Ghz, una frequenza tipica di molti dispositivi anche non smart.
Queste sono naturalmente le differenze più particolari fra i due standard. Scegliere una composizione Smart per la nostra casa può essere facile o complicato, dipende in un certo senso anche da noi. Ma tenete anche conto che alcuni Hub sono compatibili sia con lo Zigbee che con lo Zwave. Avere un buon equilibrio fra i due standard è importante.
Ma quindi, quali dispositivi devo prendere? E’ chiaro che, anche se vi sono Hub che supportano entrambi gli standard, alcuni prodotti Smart semplicemente funzionano o con lo Zwave o con lo Zigbee.
Perciò, cosa dobbiamo preferire?
Lo Zigbee è affascinante per i programmatori, come già detto. E’ un protocollo libero che può essere maneggiato da vari sviluppatori per personalizzarne gli aspetti meno osservati dagli altri. E’ tuttavia piuttosto corto nella distanza, cosa che può essere risolta grazie all’illimitato numero di dispositivi nel quale può connettersi per volta. E’ quindi adatto se volete qualcosa che potete personalizzare e senza limiti di dispositivi connessi.
La compatibilità di questo protocollo è vasta, e va soprattutto per lampadine o alcuni termostati…pur tenendo conto che alcune modifiche possono essere così estese che serve comunque il loro hub abbinato.
Lo Zwave d’altro canto è un protocollo più potente, capace di connettersi più lontano ma con meno dispositivi. E’ uno standard più essenziale, qualcosa che va scelto se preferite rimanere con pochi dispositivi connessi che però sono molto sparsi per casa. La sua compatibilità è più racchiusa a dispositivi di sicurezza come serrature ed alcuni estensori di Smart Hub.
In genere questo protocollo è ritenuto abbastanza sicuro da parte di Amazon, tanto che all’estero è possibile sfruttarlo per la funzione Amazon Key, con il quale è possibile far entrare temporaneamente il proprio corriere in casa per completare la spedizione.
Per concludere, come abbiamo già detto è importante avere sempre l’equilibrio in questi sistemi. Prima d’iniziare a creare un ambiente Smart, cominciate a pianificare quanti dispositivi dovete connettere al vostro sistema e che distanza vi separa dall’Hub fino agli altri prodotti. Tenete anche a mente che non serve necessariamente sempre un Hub, alcuni dispositivi Smart possono funzionare in maniera diretta. Anche se va sempre detto che è più ordinato gestire il tutto da uno Smart hub.