Accessori per PlayStation: ecco i più folli

Vediamo una lista degli accessori per PlayStation più folli che sono stati realizzati.

Benvenuti negli anni 90. La PlayStation è uscita e tutti sono in rivoluzione per sfruttarne le sue potenzialità tridimensionali e di calcolo. Tra chi c’è riuscito bene e chi male: vediamo qualche puro esempio di sperimentazione che questa console ha dovuto affrontare negli anni con degli accessori per PlayStation veramente strambi!

ZXE-D – Il creatore di Robot

accessori per playstation

Prima ancora di Skylanders, Amiibo e tecnologie simili, la Playstation ha avuto l’occasione di provare la vera prima composizione di personaggi fisici da trasportare nel mondo videoludico. Questo sotto il nome di ZXE-D: Legend of Plasmalite. Il modo in cui funziona questo sistema è particolarmente ingegnoso: è possibile creare degli automi componendoli con i vari pezzi forniti nella confezione, e una volta connessi alla PS1 (tramite un doppio cavo che va inserito negli Slot della Memory Card) questi possono essere portati all’interno del gioco.

Ogni singolo componente viene riconosciuto ed adattato al modello. L’idea di base è probabilmente anche più innovativa delle normali statuette in uso oggi, ma anche più costosa e difficile da produrre. Per questo ZXE-D non ha fatto molto successo tra gli accessori per PlayStation.

i-Mode – Internet su PS1

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Proprio così. La Nintendo aveva portato Internet sul GBC (più o meno, con Pokémon Cristallo) usando un cellulare, ma portare Internet integralmente su delle Console sembrava ancora impossibile. Vari tentativi erano stati fatti anni prima, ma si trattava sempre d’un programma diretto ad un servizio, mai un browser generale. iMode è stata la risposta di Sony in generale a tutto questo.

Un cavo connette un cellulare alla PS1, mentre con il controller dirigiamo tutto il resto. Naturalmente la connessione ad Internet è molto cruda in questi stadi, maggior parte delle pagine sono text-only (niente immagini!) ma questo è stato uno dei primissimi passi per le console verso la rete. E’ stato prodotto solo in Giappone.

Il lettore floppy per la Playstation

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Cosa ci fa un Floppy nella PS? Semplice, anni fa comprare una PS1 appena uscita comportava una spesa ancora più gravosa: avere a che fare con le Memory Cards. Essendo la Playstation basata su CD, non poteva naturalmente salvare le partite direttamente su disco. La Nintendo usava le cartucce, e alcune console come la 3DO o il Sega Saturn avevano dei banchi interni per gestire i salvataggi.

La PS1 non aveva niente di tutto questo, perciò molti sviluppatori facevano ancora uso delle Password per permettere ai giocatori di gestire questa gravosa faccenda economica. In altri casi però, è stato prodotto anche questo lettore Floppy che funzionava come una memory card vera e propria. I floppy al tempo costavano molto meno d’una Memory Card, perciò questa era un alternativa molto valida.

Namco NegCon

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Anche se non sono stati i primi a tentare un simile meccanismo, si può dire che la Namco l’ha almeno reso più accessibile e meno ingombrante. Il NegCon è un Joypad che può essere ruotato, e ha dei sensori all’interno che percepiscono questo movimento. Può essere perciò una simpatica variante per alcuni giochi di corse o simili.

Namco JogCon

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Alla Namco però non bastava, così ha deciso di produrre il JogCon qualche tempo dopo. Il JogCon combina una struttura ergonomica con una grossa ruota al centro, che può funzionare come volante per i giochi di corsa. Questo controller fu creato appositamente per Ridge Racer, che presenta uno stile Arcade che accomoda (più o meno) perfettamente lo stile di questo Joypad.

Gamester Evolution

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Pensavate che il Power Glove era l’unico accessorio che sfruttava il movimento fisico come controlli per un gioco? Sbagliato! Anche se non prodotto direttamente dalla Sony, il Gamester Evolution usava una serie di sensori per intuire il movimento del giocatore e trasportarlo così all’interno del gioco. Il resto dei comandi venivano affidati ad un altro controller che veniva afferrato come una pistola.

Scomodo, difficile da far funzionare, e costoso. Oltretutto la Sony aveva già in mente di creare un “guanto” tutto suo, ma quest’ultimo non integrava molti sensori di movimento, per contenere le problematiche già avute al tempo.

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