Google annuncia Home Hub ma forse non è niente di rivoluzionario

Qualche giorno fa Google ha annunciato il suo Google Home Hub, ovvero un display da 7 pollici che è in grado di fornire informazioni visive che rendono più facile controllare gli elettrodomestici intelligenti e visualizzare le foto e le notizie del tempo. La cosa “nuova” è che non gira con il software di visualizzazione intelligente che ha introdotto per gli OEM di terze parti, ovvero una sorta di soluzione chiavi in mano che poi ha ispirato il lavoro di Lenovo, LG e JBL di Samsung, che hanno prodotto device tutti sulla stessa piattaforma di base.

In sostanza, si tratta di dispositivi che lavorano con un’estensione della partnership Android/Qualcomm – eseguendo Android Things sul processore della Home Hub, ovvero una versione ridotta del sistema operativo Android, creata appositamente per i prodotti IoT.

Tuttavia, a differenza del normale smartphone Android, Android Things non è personalizzabile da parte di terze parti e, così, tutti i dispositivi Android Things finiscon con l’usare un’immagine del sistema operativo fornita direttamente da Google, con la stessa Google che distribuisce centralmente gli aggiornamenti a tutti i dispositivi Android Things per tre anni.

Insomma, Android Things non ha davvero un’interfaccia propria, ma è progettato per far funzionare e mostrare una singola applicazione, che sui display dei dispositivi smart è l’applicazione Google Smart Display.

La novità per il nuovo Google Home Hub dovrebbe essere proprio questo. Ovvero, la disponibilità di un nuovo sistema di lavoro che utilizza un chip Amlogic al posto della piattaforma Home Hub SD624 di Qualcomm.

Ma perché Google ha deciso di optare per questa manovra? Ha in mente qualcosa di rivoluzionario o si tratta di un mero miglioramento tecnico. E siamo certi che si tratti di un miglioramento?

In realtà, gli analisti più critici sottolineano il fatto che l’unico motivo che ha condotto Google in questa direzione abbia a che fare con il prezzo più basso delle materie prime e del prezzo finale, in quanto riuscirebbe a tagliare di cinquanta dollari il più economico display intelligente di Google di terze parti, che è attualmente il modello da 8 pollici di Lenovo.

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