Le console più costose della storia

Prima di X Box, Play Station e Switch. Ecco le console più costose.

Al giorno d’oggi abbiamo tre console, prodotte sempre dalle tre case: Sony, Microsoft e Nintendo. Una volta però non era così. Tante furono le case ad aver tentato l’avventura nel market del Gaming, a volte rilasciando console con costi spropositati. Vediamo quali sono fra queste le console più costose.

Nota: è anche vero che al giorno d’oggi è possibile vedere costi che raggiungono 500-600 euro per una console moderna, ma qui dobbiamo considerare il valore della valuta dell’epoca (qui presentata in dollari, visto che è il primo prezzo universalmente conosciuto). Ad esempio: 700 dollari equivalevano a 1200 d’oggi, che poi bisogna prontamente ricalcolare in Euro. Pagare due milioni (e più) delle vecchie Lire per una console, all’epoca era un lusso particolare. Per esempio una PS1 poteva costare 899.000 lire appena sbarcata in Italia.

Philips CD-i

console più costose

700 dollari all’uscita per una delle console più costose, ottobre 1991. Se non sapete cos’è la CD-i, tenetevi forte: si tratta d’una console che la Philips creò una volta che la Nintendo decise che il lettore CD per il Super Nintendo non valeva la pena. Non solo la Philips cercò di trarne qualcosa di più da quel progetto con la CD-i, ma ottenne anche l’autorizzazione di sfruttare un paio d’iconici personaggi della Nintendo (Zelda e Mario) per dare una spinta alle vendite della console.

Ma la CD-i non è mai stata una vera e propria console, se non un player multimediale con qualche funzione avanzata (alla stregua dei lettori DVD con i filmati interattivi). Le sue capacità erano molto limitate e i giochi pessimi. Mettiamo anche il costo spropositato della console all’uscita, alcune fonti parlano anche di 1000 dollari di costo totale. Dobbiamo considerare anche le numerose varianti che la Philips rilasciò per questa console, compresa un’orrida versione portatile.

Panasonic 3DO

console più costose

700 dollari all’uscita, ottobre 1993. Immediatamente al suo lancio, la 3DO s’è piazzata prima in classifica come “console per ricchi” con il suo alto prezzo. E’ una delle console più costose e una delle prime a far uso d’un processore 32Bit, punto di forza per il quale la Panasonic se ne vantava parecchio. In effetti, grazie a queste potenzialità grafiche e di calcolo, s’è potuta vedere la nascita del primo Need For Speed e Road Rash.

Nonostante questi punti di forza comunque, la console non ha mai potuto produrre abbastanza guadagni per la casa, anche riducendo il prezzo e affidando la produzione ad altre aziende (Goldstar e Sanyo) per limitarne i costi. Inoltre non c’era un controllo della qualità dei giochi, mettendo così a repentaglio la fama della console con una marea di titoli di bassa fattura.

Neo-Geo

console più costose

650 dollari all’uscita, gennaio 1990. Il primo modello, conosciuto meglio come AES, è una console che al giorno d’oggi ancora sorprende per il suo costo. 650 dollari per il 1990 sono tantissimi, e non è finita qui: quel che faceva questa console era offrire giochi uguali come quelli che era possibile trovare negli Arcade, come King of Fighters, Metal Slug e Samurai Showdown.

Il costo delle cartucce si aggirava intorno ai 200 euro, e queste non contenevano altro che la stessa scheda elettronica utilizzata nei cabinati delle sale giochi, impensabile! Il secondo modello uscito nel 1994 era fornito con un lettore CD che riduceva il costo dei giochi, ma il lettore stesso era troppo lento per poter essere efficace.

Bandai Pippin

console più costose

600 dollari all’uscita, marzo 1995. La prima avventura dell’Apple nel Gaming non è stata delle migliori. Proprio così: anche se si parla della Bandai, famosa casa Giapponese, la “colpevole” diretta della creazione di questa console è l’Apple. La Pippin è una piccola console che utilizza un processore PowerPC, ritenuto per il tempo molto potente, ma non ha mai avuto una vera e propria occasione di farne uso. Inizialmente pubblicizzata come una console, si è poi deciso di ritenerla un centro multimediale e quindi un dispositivo per navigare sulla rete.

Nonostante questi cambi continui di strategie commerciali, la povera libreria di giochi disponibili e l’alto costo di produzione hanno piantato gli ultimi chiodi sulla cassa di questa console. Curiosamente parlando, aveva a disposizione anche una versione del sistema operativo MacOS.

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