Mascotte videogame che sono state cancellate per motivi tragici

Quando si parla di Mascotte videogame, chi vi viene in mente? Mario, della Nintendo? Sonic, della Sega? Gordon Freeman, della Valve?

Ci sono tanti personaggi che sono ben conosciuti per i loro videogiochi o per quello che rappresentano, ma non tutti hanno potuto raggiungere quest’apice della popolarità videoludica.

C’è chi ha tentato, ma per eventi difficili o disperati non ha potuto diventare famoso come pianificato.

Quali sono le mascotte videogame perdute?

 Blasto, l’eroe spaziale della Sony

Prima dell’arrivo sul podio dei personaggi più iconici per la Playstation (ognuno ha il suo, ma per maggior parte ci si può ricordare di Crash Bandicoot) c’era un alta competizione nel creare la mascotte perfetta per il ruolo.

Si può dire che Blasto aveva, almeno all’estero, qualche asso nella manica. Il gioco non era nulla d’eccezionale, ma presentava uno humor che solo un doppiatore poteva regalare all’intera esperienza: Phil Hartman. Conosciuto meglio per il suo lavoro sui Simpson, Hartman dava carattere al personaggio di Capitan Blasto.

Come se non bastasse, ha anche contribuito molto al morale del Team che ha sviluppato il gioco, che aveva già subito la perdita d’un membro durante la lavorazione.

mascotte videogame

La Sony aveva in mente di scommettere tutto su Blasto, progettando giocattoli e molti seguiti, cosa che poteva anche potenzialmente arrivare ad una serie animata. Purtroppo, questi progetti incontrarono una brusca fermata. Phil Hartman venne ucciso il 28 Maggio 1998 da sua moglie, Brynn Hartman. Questo eliminò ogni possibilità di progressione nel personaggio, visto che Hartman era l’unico ritenuto in grado di dargli vita.

Blinx, l’avversario contro Mario e Sonic

Erano le prime avventure della Microsoft con la sua Xbox, e le sue prime vendite erano molto differenti per territorio.

L’Xbox era meglio conosciuta per i suoi sparatutto e giochi d’azione, senza avere una particolare mascotte carina come Mario o Sonic (nel frattempo la Sony non ha mai avuto una mascotte videogame precisa, ognuno sceglieva la sua). Questo non portava tanti vantaggi sul mercato Giapponese, dove l’Xbox non vendeva molto.

Così la Microsoft decise d’affrontare la sfida e dar vita così a Blinx, un personaggio creato da Naoto Ohshima. Se non vi suona familiare, vi diamo una mano: è la persona che ha inizialmente dato vita a Sonic.

Cosa poteva andare storto, allora? Il gioco nemmeno era tanto male.. Semplice, il personaggio era troppo odiato.

mascotte videogame

Volenti o nolenti, la Microsoft ha cominciato a ricevere critiche da diversi siti web che riportavano Blinx come uno dei personaggi più odiati della storia del videogaming.

Quello è stato il fattore scatenante che ha portato la casa dello Zio Bill ad eliminare Blinx, e ha odiato così tanto questo sacrificio che al giorno d’oggi non se ne fa la minima parola all’interno degli uffici Microsoft, lasciando perfino decadere il Copyright del personaggio. Esatto: non si sono nemmeno disturbati nel conservare la proprietà d’un personaggio che hanno creato in casa.

Non che per la Microsoft è stato uno spreco monetario da metterli in bancarotta, ma il danno ormai era fatto.

Noid, il coniglio delle pizze

A volte non si parla solo di Mascotte create solo per una console o un videogioco, si può anche finire per adottarne una per aumentarne la sua popolarità. Questo è stato il caso del Noid, un personaggio usato dalla Domino (una catena di pizzerie stabilita principalmente in America).

Le sue pubblicità erano molto popolari e gli procurarono anche un videogioco, seppur questo era una conversione d’un gioco conosciuto in Giappone come Kamen no Ninja Hanamaru. Un videogioco per PC fu rilasciato qualche tempo prima.

Il fastidioso coniglio della Domino aveva qualche possibilità d’ottenere qualcosa di più d’una conversione o un semplice titolino arcade, magari un seguito adatto, ma l’assurdo prese luogo.

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Nel Gennaio 1989, un uomo chiamato Kenneth Lamar Noid entrò in una pizzeria della Domino e prese in ostaggio delle persone che vi lavoravano all’interno.

Era convinto che le pubblicità e i videogiochi rilasciati erano fatti apposta per prenderlo in giro, e come tale pretese centomila dollari, una macchina per la fuga ed una copia dello scritto “Il figlio della Vedova”.

Alla fine, Kanneth si arrese alla polizia, e la stampa cominciò a creare come risultato diverse notizie che usavano il personaggio come una battuta iniziale per descrivere gli eventi accaduti. Alla Domino perciò non rimase altro che eliminare silenziosamente il personaggio, il tutto mentre un Kenneth ancora tormentato dagli eventi decise di porre fine alla sua vita.

Queste erano alcune mascotte videogame che potevano diventare famose. Ci vuole tanto per farsi un nome, molto poco per rovinarselo (con l’aiuto di una buona dose di sfiga).

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